Come capire quando il bambino ha problemi nel linguaggio
Oggi assieme alla nostra logopedista affronteremo il tema del linguaggio nei bambini dai 3 ai 6 anni e quando è il caso di valutare la visita da un professionista
Dai tre ai sei anni i bambini accrescono fortemente le competenze linguistiche, a tutti i livelli (comprensione, produzione, conoscenza di parole,..).
Un bambino di due anni, ad esempio, solitamente usa almeno 50 parole e produce frasi di almeno tre parole, anche se con parole semplificate (pataloni per pantaloni , o manco per bianco).
Questa abilità verso i 3-4 anni evolve nella produzione di frasi contenenti articoli e verbi concordati in modo corretto (cioè in presenza di soggetto plurale usare il verbo al plurale).
A 3 anni in genere completano il loro inventario fonetico anche se in parole corte (bisillabe). La capacità di articolare bene i suoni delle parole e quindi la padronanza fonologica (il percepire e riconoscere la diversità dei suoni e usarli in modo adeguato: esempio C diverso da T, e ancor meglio D diverso da T) viene raggiunta a questa età, anche se nelle parole più lunghe i bambini possono ancora effettuare semplificazioni di sillabe, o omissione di parte di parola.
Se invece un bambino sostituisce dei suoni (esempio : TANE per cane ) o ancora non riesce a produrre alcuni suoni come la Z di pizza (pissa o picia) è il caso di pensare di aiutarlo.
Il linguaggio è un potente mediatore dei rapporti sociali, e quando un bambino non viene capito, nonostante si sforzi di ripetere il suo messaggio, non di rado diviene manesco, con la conseguenza di venire additato o allontanato dai suoi pari.
Nessun bambino è felice di parlare male, e tutti i bambini sono desiderosi di imparare, di essere capiti facilmente e di giocare con gli altri senza “intoppi”.
Il logopedista è il terapista del linguaggio, che attraverso attività di gioco, dapprima valuta il linguaggio del bambino e poi insegna i suoni che ancora non sono emersi.
Fondamentale per la buona riuscita dell’intervento è la collaborazione del genitore, che lascia sperimentare il proprio bambino, segue le indicazioni del terapista e ripropone a casa , nelle interazioni quotidiane, le attività viste e consigliate in studio.
Il logopedista diviene l’allenatore del bambino e del genitore, che ripete a casa le stesse attività, adottando medesime modalità.
Il linguaggio orale diverrà poi scritto alla scuola primaria, dove si imparerà a scrivere, ma se il bambino “dice male le parole”, come potrà scriverle correttamente?
Il consiglio è quello di richiedere una valutazione logopedica del linguaggio del bambino ben prima della fine della scuola dell’infanzia, laddove si abbiano dei dubbi, per non trovarsi all’inizio della scuola elementare con troppe difficoltà.
Così si affronterà la scuola primaria con più sicurezza e meno ansia, certi che gli strumenti linguistici del vostro piccolo siano pronti e rafforzati.